Serve un patto europeo sulla distribuzione dei migranti, più che isolare l'Italia bisogna isolare gli scafisti. Mentre lo scontro con la Francia non accenna a placarsi, Giorgia Meloni tira dritto. Giudica sproporzionata la reazione di Parigi, si dice sicura che l'Italia non abbia violato alcun accordo, conferma che sul tema arriveranno nuovi provvedimenti senza escludere una norma per confiscare le navi delle Ong, che non rispetteranno le regole italiane. Altroché smorzare i toni per il Premier non è proprio il momento. Quanto accaduto nelle ultime ore con i rapporti tra Roma e Parigi al limite, per Palazzo Chigi nient'altro è che la conferma che gli accordi presi in sede europea, non funzionano. La Meloni è netta, in Italia sono arrivati 90000 migranti, di questi nella redistribuzione, alla Francia ne sono andati solo 38. "Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del Governo francese, che dal mio punto di vista è incomprensibile e ingiustificata, credo che buona parte dell'opinione pubblica sia stata un po' colpita no". Ma l'approccio italiano suscita perplessità anche in Spagna. Per il governo di Madrid la tradizione vuole che le navi portino i migranti nei porti sicuri più vicini, li facciano sbarcare, e poi siano ricollocati da lì. Lunedì il Ministro Tajani ne parlerà ufficialmente a Bruxelles, la CEI è preoccupata per uno scontro che rischia di compromettere la solidarietà europea. Per il Presidente del Consiglio però il problema resta, annuncia che chiederà al Parlamento cosa ne pensa ma su un punto non molla: in Europa tutti devono fare la propria parte non è scritto in nessun accordo che l'Italia debba essere l'unico porto di accesso per le navi delle ONG.























