"Il nostro progetto politico è uno solo ridare voce, forza, partito ai 9 milioni di elettori moderati che non vanno più a votare. Rischiamo il lento suicidio della democrazia con 18 milioni di persone che si astengono." Rivendica l'ottimo segnale della media nazionale dell'1,7% registrato da Noi Moderati nelle sei regioni al voto quest'anno, ma sottolinea anche la necessità di riportare alle urne quei centristi che ancora faticano a trovare una collocazione precisa. Maurizio Lupi, nella tre giorni romana dell'Assemblea nazionale di Noi Moderati, non si è mai risparmiato e ha portato l'intero centrodestra alla sua corte, per parlare proprio del ruolo del centro. Una necessità sottolineata anche dall'ultimo ospite presente il leader di Forza Italia, Antonio Tajani. "Le partite si vincono sempre al centro. Il compito di Forza Italia e di Noi Moderati non è di andare a prendere i voti a Fratelli d'Italia o alla Lega. La casa dei centristi in Italia e in Europa si chiama Partito Popolare Europeo. Noi siamo qua, questo è il compito politico che noi abbiamo." L'appuntamento di Noi Moderati è servito anche per fare il punto sul nodo caldo del momento, quello relativo alla riforma della legge elettorale, da concordare con l'opposizione per farla approvare in Parlamento, spiega Lupi, ma che deve contenere un preciso obiettivo. "È fondamentale per un sistema maggioritario che si indichi con chiarezza prima di andare al voto chi sarà il prossimo Presidente del Consiglio. È la forza del centrodestra, è la debolezza del centrosinistra, ma è in gioco innanzitutto la chiarezza nei confronti degli elettori se vogliamo riformare la legge elettorale." .























