Nordio al Csm: Collaborazione con magistratura fondamentale

30 nov 2023
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Dopo le polemiche sollevate dalle parole di Crosetto su una presunta “congiura” della Magistratura contro il Governo, il Ministro della Difesa dovrebbe essere in Aula alla Camera nelle prossime ore per rispondere a una interpellanza in merito. Intanto, tocca al Guardasigilli Nordio cercare di ricomporre le fratture. Intervenendo all’assemblea plenaria straordinaria del CSM, presieduta da Mattarella, Nordio dice che la collaborazione tra Consiglio Superiore della Magistratura e Ministro della Giustizia "è la chiave per restituire al Paese una Giustizia sempre più vicina ai bisogni della collettività". Obiettivi: rinsaldare il rapporto di fiducia delle persone nei confronti della Magistratura; coinvolgere di più il CSM nelle iniziative normative, e incoraggiare un’ulteriore diminuzione di arretrati e durata dei processi, come richiesto dal PNRR. Con una promessa: l’indipendenza della Magistratura non verrà toccata. "Che se un domani dovesse essere cambiata la Costituzione per quanto riguarda l'assetto della Magistratura, mai e poi mai vi sarebbe una soggezione, anche minima, del Pubblico Ministero al potere esecutivo. Non è nemmeno pensabile, da parte di un ex magistrato che per 40 anni ha esercitato le funzioni di Procuratore della Repubblica, che una simile eventualità si possa verificare". Ma non tutto nel rapporto tra politica e Giustizia sembra filare liscio. A tenere banco, ora, è anche il caso Delmastro. Il Sottosegretario alla Giustizia è stato rinviato a giudizio con l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio. Avrebbe rivelato al collega Donzelli il contenuto di alcune conversazioni avvenute in un carcere e coperte da segreto. Lui si è detto sereno e fiero di quanto fatto: quelle carte non erano secretate, dice. Ma l’opposizione chiede le sue dimissioni. "Io sarò uno dei pochi imputati che andrà a processo giocando nella stessa squadra del Pubblico Ministero, che ha chiesto l'archiviazione una volta, il proscioglimento due volte. La vera opportunità è che il MoVimento 5 Stelle chieda le dimissioni di una persona che ha difeso il 41-bis". "Penso che Dalmastro dovrebbe valutare attentamente di dimettersi, non per il rinvio a giudizio, perché un rinvio a giudizio non ha nessun valore come colpevolezza fino al terzo grado di giudizio, ma per l'opportunità, ormai evidente, l'inopportunità dei suoi comportamenti".

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