"Consentitemi, prima di tutto, di ringraziare gli elettori." Nel quartier generale del suo comitato Roberto Lagalla pronuncia le sue prime parole da Sindaco, pochi minuti dopo le 18, a spoglio ancora in corso ma con proiezioni che non lasciano dubbi sul netto vantaggio rispetto al candidato del centrosinistra Franco Miceli. "Abbiamo lavorato perché il risultato, al primo turno, potesse, venire e forti mi ripeto di un cartello politico particolarmente omogeneo ed i nostri avversari hanno lavorato, forse anche troppo, per non farcelo raggiungere." A proposito degli arresti dei due aspiranti consiglieri comunali di Forza Italia e Fratelli d'Italia sorpresi a discutere di voto di scambio con alcuni boss e arrestati in settimana il neo sindaco commenta: "E' stata una campagna elettorale avvelenata da un uso politico della questione morale, ho detto che qualunque impresentabile, che fosse stato dichiarato tale per fatti di mafia, sarebbe stato immediatamente allontanato. Le altre vicende sarebbero state valutate caso per caso." Poi un cenno all'era Orlandiana che si chiude. "E' stata un era che, nel bene e nel male, ha inciso molto sulla storia e sulla vita di Palermo e alcune eredità sono importanti proprio sul piano dei diritti, della legalità." Dopo la conferenza stampa Lagalla incontra e abbraccia il Presidente della Regione Musmeci , che lo aveva voluto nella giunta dalla prima ora come assessore all'istruzione. Dall'altra parte della città Franco Miceli commenta, a caldo, la sconfitta. La vittoria al primo turno permessa dalla legge siciliana con appena il 40% delle preferenze non garantisce la democrazia dice, poi un cenno alla astensione, altissima, con appena il 42% dei votanti. Queste elezioni controverse conclude verranno ricordate per il Sindaco meno votato.