Pnrr, allarme del governo: il punto sullo stato

01 dic 2022
Dettagli

Come sempre, come già successo in campagna elettorale, c'è un doppio binario sul PNRR. La prima cosa da dire è che per quanto riguarda l'Europa e le sue scadenze, per ora siamo in regola prova ne sia che i soldi che devono arrivare dall'Europa, finora sono state 3 tranche, 2 di prefinanziamento e 2 rate, sono effettivamente arrivate e quindi da questo punto di vista per ora tutto a posto. La prossima scadenza è quella del 31 dicembre, per sbloccare la terza rata, e ci sono 55 obbiettivi vedremo come andrà. Però queste valutazioni che fa l'Europa per darci questi soldi che finora sono arrivati, sono ancora spesso su carta o politiche. Fai le riforme, fai il bando nazionale per una certa qualcosa non vanno poi a vedere se già ci sono i cantieri. I soldi effettivamente spesi come sappiamo invece sono meno di quanto previsto, a primavera si pensava di spendere entro la fine di quest'anno più di 33 miliardi se va bene ne spenderemo 20. Quindi ci sono dei ritardi nel mettere proprio a terra come si dice i finanziamenti. Non è chiaro quale sarà la forbice a fine anno, perché magari cose sono state fatte ma non ancora contabilizzate bene, quindi magari cambierà. C'è un problema però più ampio, perché il Governo dice: a parte il ritardo di adesso, ci son proprio delle opere del PNRR che sono a rischio. La stima di quante sono a rischio, da fonti governative l'ha pubblicata Il Sole 24 Ore che sui 220 miliardi di PNRR, più il Fondo Complementare Nazionale, quella fetta gialla, 40 miliardi, sarebbe a rischio. Cioè sarebbero cose che si era detto di fare ma probabilmente non ci si riesce. Perché non ci si riesce? Le ragioni sono le solite: problemi geologici ambientali vuoi fare una strada una ferrovia, vedi che c'è una situazione diversa da quella che pensavi, oppure i materiali che scarseggiano c'è una crisi mondiale, la burocrazia và da se e l'aumento dei costi. Questa è una voce naturalmente di grande attualità, l'ANCE, l'Associazione dei Costruttori, come sappiamo ha fatto una stima di materiali tipici, che servono nei cantieri Guardate che aumenti, a settembre su base annua va da sé che i costi sono molto aumentati e chi paga se aumentano i costi? Nel 2022 il Governo ha stanziato 9 miliardi di soldi italiani non del PNRR per far fronte a questi extra costi, per fare le cose scritte nel piano e in manovra dovrebbero arrivare questi 10 miliardi però, attenzione, per ora spalmati dal 2023 al 27 quindi immaginiamo ce ne servano di più. Per dare un'idea poi di quali siano le difficoltà indipendentemente anche dai costi, non solo per i costi, guardate un caso di scuola, gli asili nido, allora la scadenza europea per aprire i cantieri è il 30 giugno prossimo, i bandi i Comuni praticamente li stanno ancora facendo, il problema è che da quando fa il bando, quando apre il cantiere in Italia in media passa quasi 1 anno. Quindi quella scadenza il 30 giugno se sono opere sopra il milione di euro è veramente difficile da raggiungere. Quindi da adesso in poi le scadenze europee diventano più stringenti perché l'Europa vorrà davvero vedere se aprono i cantieri, e li si porrà il problema di magari ridiscutere alcune date alcune cose e vedere se ci sono circostanze eccezionali che permettono di cambiare il piano.

Guarda Altri
Crosetto: L'Onu si spenda per allontanare i conflitti dalle basi Unifil
00:02:10 min
27 video
Enter
Da Arianna Meloni a Schlein, contro la violenza sulle donne
00:04:03 min
Assemblea Anci, comuni d'Italia riuniti a Torino
00:01:59 min
Bonelli: Delegittimare CPI è di una gravità inaudita
00:00:19 min
Meloni: Senza i comuni l'Italia non esisterebbe
00:00:25 min
Ue, con Fitto la coalizione von der Leyen si sposta a destra
00:20:51 min