Impossibile non prestare la massima e costante attenzione al conflitto in Ucraina, così come alle ricadute economiche sul nostro Paese al tempo stesso al futuro e a quella indipendenza energetica dal gas russo, che strategicamente non può che avere un chiaro obiettivo. Un po' come negli investimenti finanziari, diversificazione. E' un lavoro su più fronti quello del Governo, che guarda quello che sta accadendo sul suolo ucraino a quegli aiuti a Kiev e alle azioni e sanzioni contro Mosca, di concerto con gli alleati. Si pensa anche a un possibile viaggio di Draghi nella capitale ucraina, certo tutto da definire, ipotesi ancora allo studio, e che dovrà tener conto dei prossimi impegni all'estero dall'intervento a Strasburgo, al viaggio a Washington di metà maggio. Tutto facendo i conti con l'attuale positività del Covid, del premier. Di sicuro l'attenzione allo scenario internazionale è massima. "Immagino tutte le difficoltà che comporterebbe in sede europea una posizione tedesca di sganciamento rispetto ad alcune decisioni impegnative che stiamo prendendo a livello europeo". L'esecutivo lavora però soprattutto all'approvvigionamento di gas e l'Italia si sta muovendo velocemente, con tutta una serie di accordi, dal Qatar all' Azerbaijan, all'Egitto, all'Algeria, fino alle ultime missioni nell'Africa Subsahariana Angola e Congo, cui seguirà quella in Mozambico. "A noi serve un tetto europeo al prezzo del gas, per tutelare famiglie e imprese, e continueremo a portare avanti questa proposta in vista del Consiglio Europeo di maggio, che è in arrivo". Critica sulle politiche dei governi, quanto all'indipendenza energetica è la leader di Fratelli d'Italia: "La dipendenza energetica che oggi tutti denunciano, che noi denunciavamo da un po' prima degli altri, è figlia chiaramente di una incapacità strategica, che l'Italia ha dimostrato negli ultimi anni". Ma ora l'attenzione è rivolta dopo il via libera del Parlamento al Decreto Energia, 8 miliardi di aiuti, a nuovi sostegni a famiglie e imprese. Un nuovo pacchetto allo studio da circa 6 miliardi che però, per le forze politiche di maggioranza, potrebbero non essere sufficienti.