Il tragitto dal Quirinale a Palazzo Chigi è breve, ma basta a Mario Draghi per vincere l'emozione del primo giorno. Gli onori intonati dei Granatieri di Sardegna, accolgono il nuovo Presidente del Consiglio che sale rapido lo scalone, prima di appartarsi con Giuseppe Conte. Un breve faccia a faccia che anticipa il passaggio della Campanella, scambio cordiale e rispettoso, ciò che Draghi chiede che garantisce a tutti i suoi interlocutori. Lo chiarisce subito anche alla sua squadra, uniti per mettere in sicurezza il Paese, collaborativi gli uni con gli altri concentrati più sulle azioni che sulle discussioni, sobri nella comunicazione. Il decalogo del nuovo premier sta in queste linee. Che fissa come modus operandi del suo governo, e ribadisce sarà europeista e ambientalista. E mentre lui si insedia Conte esce, salutato da un lungo applauso dei dipendenti di Palazzo. Stringe la mano della compagna, ringrazia: non ho alcun rammarico, continuerò il mio impegno al servizio del Paese. Parole che lo accompagnano verso casa, mentre dall'estero arrivano gli auguri dei leader al successore. Merkel, Macron, Von Der Leyen, tutti convinti che con Draghi si potrà fare tanto e bene. Aspettative altissime per un premier e un Governo che, visto il momento, non possono sbagliare. Mercoledì prossimo la prima fiducia. Ma la lista delle urgenze è già lunga, i decreti Covid, quelli sul lavoro in scadenza, il recovery plan da sistemare. FIne della cerimonia. Da lunedì si inizierà a fare sul serio.