Dirigenti senza concorso e premi ai più meritevoli. Sono i punti chiave del disegno di legge sul merito voluto dal ministro Paolo Zangrillo, che riforma l'architettura della dirigenza nella pubblica amministrazione con lo scopo di rendere più moderni ed efficienti i loro assetti organizzativi. "Questo provvedimento rappresenta un passo importante che riconosce la centralità delle persone spiega il Ministro, passiamo da un approccio burocratico a uno per obiettivi in cui contano i risultati raggiunti". Il nuovo meccanismo per il conferimento dell'incarico dirigenziale si articolerà in due fasi la prima finalizzata ad individuare i soggetti idonei. La seconda, di osservazione e valutazione, l'esito positivo di queste due fasi consentirà l'accesso ai ruoli. La fase selettiva sarà affidata ad una commissione indipendente composta da sette membri, di cui quattro Dirigenti Generali della stessa amministrazione, due esperti esterni nella valutazione del personale e un Presidente proveniente da un'altra amministrazione. Per garantire imparzialità e trasparenza i componenti saranno estratti a sorte, non potranno partecipare per due volte consecutive e saranno soggetti alle norme di incompatibilità previste per le commissioni di concorso. Gli incarichi conferiti avranno durata massima di tre anni rinnovabili una sola volta, dopo quattro anni dal primo incarico con valutazione positiva, si potrà accedere ai ruoli dirigenziali permanenti. La riforma tocca anche il sistema delle valutazioni e dei premi di risultato per i dipendenti pubblici. Il giudizio di eccellenza non potrà riguardare più del 20% del personale. Non più premi e pagelle uguali per tutti, dunque, ma una nuova gestione basata sul merito. .