Meloni a Washington: "Viaggio pieno di insidie"

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6 giorni fa

E senza ombra di dubbio il viaggio più difficile, più rischioso e più complesso e ironia della sorte, Giorgia Meloni dovrà vedersela con quel Donald Trump, che considera un suo amico. Ed è con questo spirito unito la convinzione che gli Stati Uniti sono e debbano restare il primo alleato dell'Italia e dell'Europa che intorno a mezzogiorno di giovedì la premier entrerà alla Casa Bianca, per provare a capire quali siano le reali intenzioni di Trump e quali i margini di manovra per l'Italia, ma anche per l'Europa dopo che dagli uffici di Von Der Leyen hanno fatto sapere di aver condiviso ogni passo della visita che da un lato è un segnale di difficoltà da parte di Bruxelles nel rapporto con Washington, ma dall'altro è anche la prova che l'Italia, al netto delle simpatie dichiarate per il tycoon non si smarcherà da quella stessa Europa. Meloni, oltre a spingere per quell'area a 0 dazi tra le due sponde dell'Atlantico, proverà a facilitare il dialogo, impegnandosi ad evitare reazioni scomposte da parte di Bruxelles nel mezzo di una trattativa che al momento non sembra dare frutti, ma anche parlando a Trump con sincerità. I nostri prodotti non sono solo un costo, ma beni che generano valore. Per questo serve un accordo, senza nascondere di ritenere il protezionismo un grande pericolo. Sul tavolo anche le questioni bilaterali dove l'Italia non è del tutto in linea con le aspettative dell'amico Presidente. Le spese per la difesa arriveranno al 2% del Pil, di più per ora non si potrà fare. Il gas dagli USA aumenteranno gli approvvigionamenti per quello che sarà possibile. Il rapporto con la Cina va regolato a livello comunitario, ma l'Italia quello che doveva fare lo ha già fatto. Poi gli investimenti in terra americana. Ci sono aziende come Eni, Enel e Leonardo che potrebbero fare ancora di più, ma sempre se ci si verrà incontro reciprocamente. Su come Trump accoglierà questi sforzi, nessuno si sbilancia. Per Meloni c'è poi un altro momento ad alto Se Trump dovesse lanciare invettive contro l'Europa, la premier non potrebbe lasciar correre, sperando che a quel punto non se la prenda anche con l'Italia. Andrea Bonini, Sky TG 24, Washington. .