Una certezza ora c'è, la data della prima seduta comune del Parlamento con i delegati regionali per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Sarà il 24 gennaio alle ore 15, come comunicato dal Presidente della Camera, Fico. Ora il Collegio dei Questori sta lavorando per mettere a punto il sistema di sicurezza che garantisca la piena operatività, ma anche la massima sicurezza durante il voto. L'obiettivo infatti, è evitare che gli oltre 1.000 grandi elettori si accalchino per votare, aumentando il rischio di contagi e sono dunque allo studio contingentamenti per entrare in aula, riduzione del numero di scrutini al giorno, pause per la sanificazione, ma soprattutto si sta valutando come regolamentare l'uso del Gree Pass rafforzato e si soppesa l'impatto del numero di possibili contagiati e dei sottoposti a quarantena sulle votazioni. Intanto, i partiti continuano a non trovare la quadra sul nome del successore di Mattarella. Salvini ha chiesto un tavolo comune dei leader di partito, per definire almeno il metodo. Letta gli ha risposto che serve una precondizione, ossia che Berlusconi non sia tra i possibili candidati al Colle. Proposta irricevibile per il centrodestra. Il popolo viola è sceso in piazza per dire no all'ipotesi Berlusconi Presidente della Repubblica. I Dem valutano se proporre Draghi, che però dovrebbe essere votato da una larga maggioranza, almeno quella che sostiene il Governo. Inoltre, lo spettro di elezioni anticipate, nel caso Draghi salisse al Colle, agita una buona parte dei parlamentari che quindi potrebbero, nel segreto dell'urna, far mancare i voti. Conte fa sapere che non è il momento dei nomi ma dei profili, inoltre precisa l'ex Premier, il Movimento 5 Stelle è maggioranza relativa in Parlamento e sarà compatto nella scelta del nome. Insomma, siamo ancora nel regno dell'incertezza totale.