I soldi del Recovery fund arriverebbero fra circa un anno, i tempi per organizzarsi a gestirli, invece, sono stretti, visto che già entro ottobre l'Italia dovrebbe presentare all'Europa progetti e piani definiti. Ecco quindi che fiorisce l'attivismo di Governo e Parlamento, ognuno impegnato a rivendicare la sua centralità nella gestione di questo denaro. Fra poche ore un Consiglio dei ministri, poi in serata è già prevista la prima riunione del CIAE, Comitato Interministeriale di cui si parla da giorni. Invitati tutti i Ministri, ma anche gli Enti locali, presiede Conte. “Parliamo di progetti da 209 miliardi per cambiare l'economia del Paese e il coordinamento è decisivo, così come la guida del Premier Conte”, dice il Ministro agli affari europei, Amendola. Concorda il collega Patronelli, per il quale il ruolo del Parlamento, certo, è fondamentale, è già definito in Costituzione, è comunque il Governo che deve coordinare. Il Parlamento deciderà quale strumento preferisce utilizzare per rapportarsi al Governo e il Governo si rapporterà con quello che il Parlamento deciderà. Io credo che non abbiamo tempi così lunghi. Intanto si parla di Commissioni parlamentari. Per una si fa il nome di Brunetta di Forza Italia ma già arrivano le perplessità dei 5 Stelle. La discussione è aperta. Credo che invece sia più significativo che tutte le forze politiche, collaborino e decidano insieme. Possiamo quindi decidere insieme quale sia il modo di spendere questa massa enorme di miliardi che ci arriverà e i settori di intervento. La settimana sarà intensa. Si parte con Conte in Parlamento per chiedere la proroga dello stato di emergenza. Si prosegue col voto sullo scostamento di bilancio di 25 miliardi, si arriva al voto sull'autorizzazione a procedere per Salvini, per il caso Open Arms. In tutti i casi il faro è puntato su Palazzo Madama, dove i numeri per la maggioranza sono sempre sul filo.