La Liguria ferita dal maltempo si avvia verso un voto per le regionali che catalizza l'attenzione della politica a livello nazionale. Ci sono 9 candidati ma è nel braccio di ferro fra centrodestra e centrosinistra che si consuma una campagna elettorale nervosa, con scambi di bordate quasi quotidiane fra i due candidati: Marco Bucci, sindaco di Genova, centrodestra e Andrea Orlando, esponente Pd, centrosinistra. Perché queste elezioni hanno assunto connotati particolari fin dal caso che le ha provocate: l'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l'ex governatore di centrodestra Giovanni Toti, costretto infine alle dimissioni dopo aver però rivendicato a lungo il suo operato, e che accusa adesso a denti stretti il centrodestra di averlo difeso troppo tiepidamente da quello che definisce un attacco politico-giudiziario. Centrodestra che affronta quindi il voto con compattezza formale nel sostegno al candidato Bucci, scelto e convinto personalmente da Giorgia Meloni, ma fra tensioni interne e l'imbarazzo dell'inchiesta. Dall'altra parte l'occasione è stata colta al balzo dal centrosinistra per attaccare a testa bassa gli avversari politici accusati di malaffare e incapacità, ma ciò non è bastato a compattare la coalizione, che ha visto Renzi sbattere la porta dopo il veto dei 5 Stelle su Italia Viva, che pure sosteneva Orlando ed era già uscita dalla giunta. Così la Liguria, che poteva essere nei pensieri di Schlein la nuova prova di un "campo largo" vincente dopo la Sardegna, evidenzia invece una crepa politicamente significativa. E queste elezioni si svolgono su un terreno che coinvolge temi di bandiera per entrambi gli schieramenti come le grandi opere, la giustizia, la difficoltà degli amministratori ad avere a che fare con la "paura della firma" sempre rilanciata dal centrodestra. La "questione morale", di contro, sempre rilanciata invece dal centrosinistra.