Depositate le liste, entra nel vivo la campagna elettorale per le regionali in Liguria, il 27 e 28 ottobre, meno di un mese di tempo per convincere gli elettori un milione e 340mila i liguri aventi diritto, di cui 653mila a Genova. Un inizio autunno in cui non sono mancati i colpi di scena, del nome a sorpresa del sindaco Marco Bucci, in corsa per il centrodestra e voluto dalla premier Meloni che lo ha convinto con una telefonata di 40 minuti, allo strappo nel campo largo del centrosinistra. Stress test proprio in Liguria, dove a una manciata di ore dalla chiusura del deposito liste, Italia Viva resta fuori dalla coalizione di Andrea Orlando, dopo il diktat del Movimento 5 Stelle "o noi o loro". "Noi abbiamo una coalizione più larga di quella che ha vinto in Sardegna, più larga di quella che ha combattuto in Basilicata, va da Calenda fino a Avs, passando per i 5 Stelle e con una componente civica molto importante e molto pesante". "Ma non ci sarà divisione", dice l'ex ministro, ne sulle infrastrutture ne sulla sanità, sì alle opere già finanziate, no a quelle dove ancora mancano certezze sui finanziamenti. "Non si tratta di decidere le infrastrutture funzione se sono finanziate o no, le infrastrutture vanno decise se servono al territorio e quali sono i benefici, non solo nel breve termine, ma soprattutto nel medio-lungo termine, le infrastrutture si fanno così". Visione diversa della Liguria per il candidato di centrodestra Marco Bucci che guarda a una regione di respiro internazionale alle grandi infrastrutture, alle future mutazioni del porto di Genova e presenta il patto dei sindaci per ribadire l'attenzione a tutto il territorio, Orlando infine accetta e rilancia sull'invito di Sky Tg24 a un confronto con Bucci. "Io lo chiedo da da settimane questo confronto, purtroppo non l'ho potuto ancora avere".