“Io stesso, nel 2010, alla Leopolda, dissi chiaramente che, dovendo scegliere tra banda larga e Ponte sullo Stretto, giocando su “larga” e “stretto”, io ero totalmente dalla parte della banda larga. E due anni fa ho detto che il Ponte sullo Stretto non era una priorità, perché bisognava finire la Salerno-Reggio Calabria, perché bisognava rimettere a posto i viadotti in Sicilia, perché bisognava fare le linee ferroviarie in Sicilia, e confermo tutto quello che ho detto. Il Ponte ha un senso prima di fare ciò che serve alla Calabria, alla banda larga e alla Sicilia? No! Adesso che queste cose le abbiamo fatte, perché dire di no a un’operazione che in sette anni può portare 98.000 posti di lavoro? Perché no? Soltanto perché l’ha detto Berlusconi? Io alla cultura dell’odio non ci casco. Aggiungo che è una cosa che fa risparmiare allo Stato, perché altrimenti lo Stato deve pagare un fracco di soldi all’azienda che è in causa con il Governo stesso”.