Riforma del Mes, Berlusconi si sfila e il M5S su divide

02 dic 2020
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Le giravolte di Silvio Berlusconi sono infinite, ma questa volta la comunicazione che forza Italia non sosterrà la riforma del MES è grossa e disorienta tutti. La scelta di Berlusconi di collocarsi sulla linea di Salvini, suscita perplessità, creando non poche dissapori nel suo partito, che nelle ultime settimane non solo si era dichiarato a favore dell'utilizzo dei 37 miliardi per la sanità, ma che aveva anche aperto al sostegno del governo in un periodo di emergenza. Nega condizionamenti da parte della Lega Tajani. Non siamo sudditi di nessuno, eravamo e restiamo favorevoli al MES, precisa il vicepresidente azzurro, ma siamo contrari alla sua riforma che non fa gli interessi del Paese. Il centrodestra rimane compatto, sottolinea il leader di fratelli d'Italia Meloni, e voterà Unito il 9 dicembre quando il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi sul MES. Lo strappo di Berlusconi rischia di compromettere il recepimento della riforma MES in Italia e di creare contrasti con il Ppe a livello europeo, ma impatta anche sulla maggioranza di Governo, divisa tra un Pd che da sempre punta sull'utilizzo del MES in materia sanitaria e il Movimento 5 Stelle fermo nella sua contrarietà, ma diviso sul via libera alla riforma. In Senato i numeri sono in bilico e cosi il ministro Amendola, che ha incontrato i gruppi, lavora a una mediazione su una bozza di risoluzione per evitare che il voto sulla riforma del MES si riveli una trappola al Conte 2.

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