Sempre più aspro il dibattito intorno alla riforma della Giustizia. Tra i primi capitoli dell'agenda del governo e destinataria, pare, a spaccare il fronte delle opposizioni. Carlo Nordio ha rilanciato sulla separazione delle carriere e sulle intercettazioni. Una porcheria queste ultime, secondo il Ministro, se usate per delegittimare. Strumento indispensabile di lavoro, per l'Associazione Magistrati. "Questa porcheria di diffusione pilotata e arbitraria di intercettazioni. Questa non è civiltà, questa non è libertà, questa è una deviazione dei principi minimi di civiltà giuridica sulla quale questo Ministro è disposto a battersi fino alle dimissioni". Senza intercettazioni non avremo più un solo processo per reati di mafia, così interviene nel dibattito Federico Cafiero De Raho. Serve un punto di equilibrio tra il rispetto della privacy e l'esigenza dell'azione penale, pericolosa però, ribadisce l'ex Procuratore antimafia ora deputato pentastellato, la propensione punitiva verso i Magistrati. Sulla giustizia si conferma la spaccatura nell'opposizione. Quella di Nordio è la strada giusta, secondo il Terzo Polo. Una posizione lucida e condivisibile, scrive sui social il presidente d'Italia Viva. Se così sarà, rilancia Rosato, la sosterremo con convinzione. Su posizioni opposte guardasigilli e Magistrati, anche sulla separazione delle carriere. Nordio ribadisce la necessità d'introdurre un sistema coerente, nessuna soggezione dei PM all'esecutivo. Una bestemmia, la definisce il Ministro, i Procuratori esercitano nel nostro Paese un potere fortissimo, senza alcuna responsabilità. Per il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, se il governo vuole separare le carriere dei Magistrati e limitare l'obbligatorietà dell'azione penale, deve cambiare profondamente la Costituzione. "Nessuno vuole fondare la democrazia sulle intercettazioni, ma nei contesti di omertà come si fa a ricercare la prova? Non c'è una enfatizzazione delle intercettazioni. Non vorrei che le parole del Ministro, sviliscano lo strumento investigativo che senza essere, come dire, enfatizzato o idolatrato, resta uno strumento indispensabile".























