L’orologio corre, perché la fine della legislatura ormai incombe e la sessione di bilancio contrarrà gli spazi e poi ci sono sempre i decreti con la corsia preferenziale, senza considerare le tensioni politiche, che spesso fanno da rallentatore. Insomma, il Parlamento non avrà molto tempo a disposizione per tentare di approvare una serie di provvedimenti che da mesi riempiono le cronache. La Camera protagonista sarà il Senato. Martedì la Capigruppo deciderà il calendario autunnale. Il tema dell’immigrazione ha rimesso in primo piano lo ius soli, il progetto di legge sulla cittadinanza che da due anni giace a Palazzo Madama, ora in Aula ma gravato da 50.000 emendamenti. Il PD vorrebbe il via libera definitivo prima delle urne. Si è parlato allo scopo di un possibile voto di fiducia, ma deve fare i conti non solo con il no delle opposizioni, ma pure con la ritrosia degli alleati di Alternativa Popolare. In una situazione simile versa pure il provvedimento sul biotestamento. È a firma DEM anche il testo sui vitalizi appena uscito dalla Camera. I rischi di incostituzionalità circa la retroattività hanno fatto lievitare i dubbi anche nel PD, tanto che il Movimento 5 Stelle accusa Renzi di averci ripensato e rilancia: approvazione subito o niente riforma elettorale. Ecco un altro corposo dossier. Dopo il naufragio di inizio estate, la discussione è ritornata in Commissione a Montecitorio. Mercoledì si capirà se e quando tornerà alle viste dell’Aula.