Sarà Alessandro Giuli il nuovo ministro della cultura a presiedere il G7 in Campania dal 19 al 21 settembre. Tutto precipita in meno di 24 ore, le voci di dimissione di Sangiuliano che si rincorrono dal fronte della maggioranza del governo e l'imbarazzo crescente anche davanti al rischio di nuovi audio, foto, magari possibili inchieste giudiziarie. Giorgia Meloni che annulla il viaggio a Verona per il G7 dei parlamenti e fa slittare anche la partenza per Cernobbio e infine il passo indietro di Sangiuliano e l'immediato avvicendamento con Giuli che sale subito al Quirinale per il giuramento. La Presidente del Consiglio che solo pochi giorni fa aveva ribadito il suo sostegno a Sangiuliano lo ringrazia per il lavoro svolto finora definendolo capace e onesto e affida al successore il compito di proseguire le azioni di rilancio della cultura nazionale in discontinuità con il passato. Il cambio al Ministero mette fine al piano di Meloni di concludere la legislatura lasciando intatta la squadra di governo, senza considerare il vuoto che a breve lascerà Raffaele Fitto. E all'orizzonte, i possibili sviluppi delle vicende giudiziarie di Daniela Santanchè. Da esecutivo e maggioranza, si moltiplicano i ringraziamenti a Sangiuliano per il suo operato e il senso di responsabilità nel lasciare volendo salvaguardare le istituzioni. Il vicepremier Tajani da Forza Italia assicura: il governo è forte e durerà fino al termine della legislatura. Le opposizioni che da subito hanno chiesto che Sangiuliano si dimettesse e la premier riferisse in Parlamento, parlano ora di passo doveroso ma tardivo. Il leader dei 5 Stelle Conte attacca Meloni per averlo difeso all'inizio, respingendo le dimissioni. Dal PD, Elly Schlein ribadisce: hanno fatto perdere tempo al paese per le loro beghe anziché occuparsi dei problemi veri.