Gennaro Sangiuliano resiste, non si dimette anzi valuta la presentazione di un esposto presso la Procura della Repubblica che potrebbe arrivare nelle prossime ore dopo l'incontro coi suoi legali, tutto ciò dopo l'ultima intervista fiume di Maria Rosaria Boccia, prima in video e poi su due pagine del quotidiano La Stampa in cui parla chiaramente di un ministro sotto ricatto. In serata Giorgia Meloni convoca un vertice urgente con Tajani, si pensa sia quello l'argomento e invece fonti di Governo smentiscono: "Solo temi di politica estera." In ogni modo la vicenda è al centro dell'attenzione e ogni sviluppo è possibile. Il centrodestra che nell'imbarazzo malcelato nel silenzio di tanti esponenti ha comunque tentato fin dall'inizio una difesa del ministro, stavolta attende sviluppi al contrario delle opposizioni per altro impegnate nel denunciare quella che chiamano Telemeloni per l'intervista lunga 18 minuti sul Tg1 al ministro della Cultura, opposizioni che non perdono l'occasione ora per tornare all'attacco. Non si parla ancora di mozione di sfiducia, secondo Azione, potenzialmente controproducenti, ma dal centrosinistra si chiede a gran voce che il titolare della Cultura riferisca in Parlamento. "Penso che questa vicenda abbia già imbarazzato a sufficienza il Paese" dice dal PD Elly Schlein che si chiede perché Meloni abbia respinto le dimissioni di Sangiuliano, probabilmente, attacca il primo atto opportuno del ministro da quando si è insediato. Il Movimento 5 Stelle torna sulla questione sicurezza e sottolinea il passaggio in cui Boccia ha parlato espressamente di sopralluoghi per il G7 con informazioni riservate sui percorsi. Intanto il verde Bonelli ha presentato un esposto contro Sangiuliano alla Procura di Roma ipotizzando i reati di indebita destinazione di denaro o cose mobili e di rivelazione di segreti d'ufficio. Cresce, a questo punto, la tensione a pochi giorni dal suo inizio sul G7 della Cultura in Campania, del 19-21 settembre, che vedrebbe in prima linea il ministro Sangiuliano, proprio nel momento in cui si trova nell'occhio di un ciclone di portata ormai internazionale.