Scintille sul Mes, governo cerca accordo DL semplificazioni

30 giu 2020
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Lo strappo sul MES è lontano dall'essere ricucito, per questo Giuseppe Conte e la la Maggioranza cercano di evitare altre lacerazioni sulla tela, già abbastanza sfibrata, del Governo. Il vertice a Palazzo Chigi sul Decreto Semplificazioni va in questa direzione: una messa a punto a cui non partecipano infatti solo i capi delegazione, ma è allargata ai rappresentanti dei gruppi di Maggioranza, gruppi che sul MES viaggiano su frequenze totalmente differenti. L'Europa sta offrendo all'Italia opportunità importantissime per la ripresa, per utilizzarle al meglio dobbiamo scrivere il Piano per il Rilancio, definire i progetti da finanziare, dalla sanità alla digitalizzazione, utilizzare tutti gli strumenti europei, da Recovery Fund al MES. È in gioco il futuro dell'Italia. Mettiamo da parte le bandiere ideologiche e i pregiudizi. Ribadiamo la contrarietà del Movimento 5 Stelle al MES, che rimane uno strumento inadeguato e pericoloso. Guardiamo piuttosto allo spostamento di Bilancio e al Recovery Fund per reperire nuove risorse economiche, senza ipotecare il futuro degli italiani. Sarà un'estate di lavoro, insomma, con un settembre di fuoco. Conte, intanto, ha sentito Angela Merkel, l'asse Italia-Germania con la Repubblica federale che guiderà il prossimo semestre europeo è la carta su cui punta il Presidente del Consiglio per arrivare ad un accordo soddisfacente sul Recovery Fund e permettere allo stesso Conte di provare ad abbattere il muro del No al MES da parte del Movimento. Un No condiviso con Fratelli d'Italia e Lega. Famiglie e imprese hanno bisogno di soldi veri adesso. L'Europa sta parlando da mesi di quel che sarà, forse, in futuro. Serve pagare la Cassa Integrazione adesso. Serve che le banche emettano quello che hanno promesso adesso e dipende solo dal governo italiano. Tutti gli altri paesi europei non stanno aspettando né il MES, né l'Europa. La Grecia ha detto No al MES, la Francia ha detto No al MES, la Spagna detto No al MES perché è un debito da restituire a condizioni decise fra Bruxelles e Berlino. Preferisco che il futuro degli italiani sia in mano agli italiani, quindi preferisco le emissioni di buoni del tesoro in modo tale che siano imprenditori e cittadini italiani ad avere in mano il futuro del Paese. Il Decreto Semplificazioni, intanto, dovrebbe arrivare in Parlamento a giorni senza la norma sul condono che verrebbe stralciata dal testo per andare a correre su un altro binario.

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