Slitta la Stato-Regioni ma Conte assicura: riapriremo scuole

25 giu 2020
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Dalle proteste al rinvio, passando per le accuse e le critiche delle Opposizioni. Sulle linee guida l'intesa ancora non c'è, ma appare di certo più vicina. Servono più risorse! Chiedono i governatori guidati da Stefano Bonaccini. Anche per questo, slitta di qualche ora la Conferenza Stato-Regioni. Le ultime limature sul documento presentato dal Ministero dell'Istruzione, riguarderanno: personale trasporti e, appunto, i fondi. Ma su questo dal Governo si fa sapere che la richiesta della ministra Azzolina è di un miliardo per spazi aggiuntivi e potenziamento dell'organico, temi tutti evidenziati dagli enti locali. Stiamo lavorando per consentire di ritornare in sicurezza a scuola settembre. “Dateci ancora un po' di tempo!”. Le parole del premier Conte a stemperare gli animi. Così come aveva fatto lo stesso Presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, che aveva prima definito irricevibile il Piano del Governo, salvo poi parlare di condivisione ad un passo. Un approfondimento, quindi, ma il via libera è vicino. Mi pare che la discussione sia avviata, stia andando verso una conclusione positiva e speriamo domani di poter avere un documento unico che metta nelle condizioni i presidi e gli enti locali di aprire senza incertezze e con regole chiare e semplici. In una giornata segnata da una sessantina di manifestazioni di piazza, promossa in tutta Italia dal Comitato Priorità alla Scuola, il centro destra è compatto nel criticare l'operato del Governo con il leader della Lega, Salvini, che fa un blitz sotto il Ministero dell'Istruzione. Non c'è certezza per gli studenti, per i presidi, per gli insegnanti, per i Sindaci e per i nostri figli su: come si riparte, quando si riparte, chi mette la mascherina, dove si mette il plexiglass, le ore diventano di quarantacinque minuti, si va a scuola il sabato, nei parchi e nei musei, chi paga non si sa, chi sanifica non si sa, quanti alunni per classe non si sa, è un disastro! Intanto, dopo un lungo Consiglio dei Ministri e un vertice con i capi delegazione, il premier prova ad imprimere un'accelerazione alla ricerca di un'intesa sul Piano di Rilancio ed evitare il rischio di un'impasse nella Maggioranza, ma le distanze restano così come i nodi sul tavolo, quello economico, quello dei fondi europei e quello delle concessioni autostradali.

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