Il lungo incontro a Roma fra Draghi e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale americano Sullivan serve per fare un punto sulla crisi in Ucraina e ribadire -oltre agli eccellenti e ulteriormente rinsaldati rapporti fra i nostri due Paesi- la posizione comune nella condanna dell'aggressione ingiustificata russa e nella necessità di proseguire con una risposta decisa e unitaria. Si è parlato anche del supporto degli Stati Uniti per gli sforzi dell'Europa di trovare fonti di energia alternative, e si è parlato di rapporti con la Cina, proprio all'indomani del faccia a faccia in un albergo romano fra Sullivan e il Capo della diplomazia del Partito Comunista cinese Yang Jechi. Sempre a Roma, in vista del prossimo Consiglio Europeo, venerdì Draghi incontrerà anche il Premier spagnolo, il Primo Ministro portoghese e, in collegamento video, quello greco. Il fronte dei contatti internazionali sull'emergenza guerra va di pari passo con quello dell'emergenza energia e caro prezzi, sul quale il Governo accelera. E l'ipotesi è quella di un provvedimento già nel prossimo Consiglio dei Ministri, probabilmente giovedì, quando dovrebbe essere varata anche la road map per l'uscita dallo stato d'emergenza legato al Covid. I partiti chiedono a gran voce un tetto ai prezzi e in parecchi insistono sulla necessità di mettere in campo un nuovo scostamento di bilancio, che però pare escluso nelle intenzioni del Governo. Intanto c'è attesa per quello che il Ministro per la Transizione Ecologica Cingolani riferirà fra poche ore al Parlamento, dopo le sue dure parole sul caro-prezzi dei carburanti che ha definito ingiustificato e legato a una vera e propria truffa.