"Correre insieme per vaccinare tutti il prima possibile". É con questo spirito che il Governo, con i ministri del lavoro Orlando e della salute Speranza e le parti sociali, hanno dato il via libera al protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali, per la creazione di punti straordinari di vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro. L'obiettivo è quello di sgravare i centri di somministrazione pubblici e contribuire così a velocizzare la campagna vaccinale. Ogni azienda potrà predisporre il suo piano da inviare alla ASL competente per zona. Le somministrazioni nei luoghi di lavoro, rispetteranno i criteri nazionali per fascia d'età e per le persone fragili. Non si prevede quindi una corsia privilegiata per aziende e lavoratori ed è difficile, al momento, prevedere quanta adesione ci sarà, con quali tempi e con quali effetti. In ogni caso i piani saranno possibili grazie al supporto dei medici aziendali e della rete Inail. Le vaccinazioni saranno rivolte a tutti i lavoratori, indipendentemente dal contratto, su base comunque volontaria. Secondo le stime del Ministero del Lavoro, la platea potenziale si attesta attorno ai 18 milioni di lavoratori. I costi di medici e infermieri saranno a carico dell'azienda, quelli dei vaccini e delle siringhe a carico dello Stato. L'intesa raggiunta ha consentito anche di aggiornare il protocollo sicurezza del 14 marzo 2020, rivisto il 24 aprile. In particolare è stato indicato che per il rientro al lavoro dopo l'infezione, occorre un tampone molecolare o antigenico negativo, che potrà essere fatto anche in una struttura sanitaria accreditata o autorizzata dal servizio sanitario.