Tra diversi stop and go continua il lavoro sulla manovra con correzioni e limature al testo, e arriva il via libera della commissione bilancio di Palazzo Madama: sì alla web tax targata Massimo Mucchetti del Pd, approvata all’unanimità. Si tratta della tassazione sui guadagni delle grandi compagnie che operano nel web, dall’e-commerce alla pubblicità online. L’emendamento alla manovra è stato così approvato, e il gettito atteso della nuova imposta, che sarà al 6 per cento, è di 114 milioni di euro annui, a partire dal 2019. Questo, infatti, è l’anno di entrata in vigore, non già dal 2018. Nella complessità del mondo digitale, e con lo sguardo alle prestazioni di servizi effettuati con mezzi elettronici, bisogna fare chiarezza ancora su qualche punto, perché non mancano i dubbi su quale platea dovrà essere interessata da questo dispositivo. E così, entro il 30 aprile del 2018 il ministero dell’economia dovrà emanare un decreto specifico per individuare appunto i servizi da sottoporre all’imposta stessa. Altro punto chiave resta il bonus bebè: nella maggioranza c’è l’accordo politico per rifinanziarlo, ma resta il nodo della quadratura dei conti. Dati alla mano, per il 2018, saranno stanziati 185 milioni di euro, come previsto; invece, per il 2019-2020, saranno 200 i milioni l’anno. Infine, via libera della commissione bilancio del Senato anche per il pacchetto di modifiche alla manovra presentato dal governo in materia di pensioni. Il testo esclude dall’aumento dell’età pensionabile 15 categorie di lavori gravosi per un totale di 14.600 lavoratori.