Incoraggiare e tutelare il risparmio, fedeli all'articolo 47 della Costituzione, soprattutto oggi. Perché ciò che gli italiani mettono sempre più faticosamente da parte è sotto attacco da parte dell'inflazione. È questo il messaggio che più voci hanno sottolineato nel celebrare la 98esima Giornata mondiale del risparmio. Lo fa il Capo dello Stato Sergio Mattarella che in una lettera sottolinea come la difesa del valore dei redditi e del risparmio contro la crescita dell'inflazione, dovuta all'impennata del costo dell'energia e degli altri beni di prima necessità, appare più che mai un compito primario. Il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco dipinge un quadro incerto e buio. Le prospettive peggiorano, l'inflazione aumenta e colpisce soprattutto chi già soffre. La propensione al risparmio infatti è in calo perché aumentando i prezzi mantenere lo stesso livello di consumi costa di più. Si rischia la spirale al rialzo di prezzi e salari, per questo Visco vede un ulteriore rialzo dei tassi di interesse all'orizzonte. "Il rialzo dei tassi ufficiali dovrà proseguire per attenuare il rischio che il persistere di un'elevata inflazione causata dal susseguirsi di shock di offerta, si trasli sull'aspettative di famiglie e imprese alimentando la dinamica dei prezzi e determinando aumenti più forti delle retribuzioni." Il Ministro dell'Economia Giorgetti durante il suo primo intervento pubblico ribadisce l'impegno del Governo per il calo di debito e deficit senza escludere misure a sostegno di famiglie e imprese colpite dal caro energia. "In questi anni di incertezza occorra proteggere la dignità e l'operosità dei cittadini e non la logica del debito del sussidio, e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose." Tra poco si passerà dalle parole ai fatti, anzi dalle parole ai numeri. Entro il 4 novembre infatti il Governo presenterà la nota di aggiornamento al Def per cui le nuove stime per il Pil ed il deficit, sarà quello il perimetro su cui verrà edificata la manovra per il 2023.























