Voto a distanza in Parlamento, intesa lontana

30 ott 2020
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Smart working, didattica a distanza, digitalizzazione, ancora strumenti più o meno social come Zoom, Skype, Teams. Il 2020, suo malgrado, sarà ricordato come l'anno del distanziamento o meglio della distanza. Già, perché la pandemia ha di fatto modificato e non poco tutte le nostre abitudini, dalla scuola, al lavoro, fino al tempo libero. Nulla a che fare, certo, col fenomeno degli Hikikomori, ma un'evidente necessità, figlia di un'emergenza. E allora perché non fare di necessità virtù, dato che l'evoluzione digitale può rappresentare un'occasione di sviluppo, di progresso e di servizio, a cominciare dalla funzionalità del Parlamento, fatta non solo della più nota attività di aula, ma anche di lavoro di Commissione dove poi di fatto nascono le leggi. E se, come purtroppo ha dimostrato dai numeri anche Camera e Senato sono state colpite dai contagi, tanto da arrivare in alcune circostanze a non essere in grado di garantire il numero legale. Allora perché non valutare o rivalutare il voto a distanza. Il rischio di questi tempi è quello di uno stallo istituzionale, discussione accesa perché a questa tesi se ne contrappone un'altra che parte, paradossalmente, dalle stesse ragioni, cioè proprio perché si tratta del luogo supremo di rappresentanza democratica deve svolgersi in presenza e non è tutto. Molti costituzionalisti rimandano a sostegno di quest'ultima argomentazione a un preciso articolo della nostra Costituzione. Il comma 3 dell'articolo 64, secondo cui le deliberazioni di ciascuna Camera non sono valide se non è presente la maggioranza dei componenti, in mezzo potrebbe forse cercarsi la soluzione, magari con un voto a distanza soltanto per chi è in quarantena o per i malati di covid, così da consentire a coloro che potrebbero esserne impediti di svolgere il proprio ruolo di rappresentante, chissà. Altrove la possibilità è già presente, Spagna, Regno Unito, Belgio, Polonia, così come nello stesso Parlamento europeo. Da noi la giunta per il regolamento della Camera ha avviato la discussione, ma l'intesa appare ancora lontana.

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