Il Sommo Poeta Dante raccontato al cinema da Pupi Avati. L'uomo le sue idee politiche, il suo esilio, il suo errare fino alla creazione del suo più grande capolavoro. Arriva in sala il 29 settembre un film ambizioso e intimo al tempo stesso. "Dov'è raccontato questo essere umano, perennemente ragazzo. Perché questa è una mia ipotesi, che Dante sia perennemente quel ragazzo là che un giorno vide Beatrice che di fronte alla chiesa di Santa Margherita dei Cerchi si ferma, si gira e gli dice vi saluto. E in quel saluto, veramente, c'è come dice Boccaccio a un certo punto del film, l'emozione del mondo. E c'è la nostra emozione perché lì nasce la storia della cultura occidentale". Sergio Castellitto è Boccaccio, fedelissimo ammiratore che intraprende un viaggio fino a Ravenna per risarcire, simbolicamente, la figlia dell'Alighieri, cacciato dalla sua amata Firenze. "Per me è stato molto importante la corporalità. Proprio perché quando uno pensa: devi fare un poeta allora lo devi fare aereo. No, no ,no. Il poeta suda, il poeta puzza, il poeta fatica, il poeta piange, il poeta ha fame". Nei ruoli difficili di un giovane Dante e la sua Beatrice Alessandro Sperduti e Carlotta Gamba. "La cosa bella che è avvenuta insieme a Pupi è che abbiamo cercato di rendere Beatrice qualcosa di reale, di consapevole e inspessirla no, con con i sentimenti di Pupi e i miei e quello che Dante ci ha riportato. Quindi Beatrice, in questo film, è un po' l'unione di tante personalità e di tante sfaccettature". "In realtà la bellezza di questo film e del punto di vista di Pupi è proprio la voglia, invece, di conoscerlo più da vicino, più intimamente. Immaginare che dietro a quell'amore che conosciamo tutti c'erano dei ragazzi".