Nessun allarmismo, ma soltanto una grande responsabilità. È questa la motivazione che ha portato Giorgio Armani a scegliere di sfilare a porte chiuse. Show puntuale come da programma, ma registrato a teatro vuoto, senza stampa né buyer e trasmesso in diretta streaming. Una decisione maturata dallo stilista per non esporre ad alcun rischio la salute dei suoi ospiti. Del resto, che l'epidemia del coronavirus fosse un problema umano oltre che economico, era già evidente. E così, in una situazione di sospensione, in attesa che il coronavirus diventi soltanto un brutto ricordo, Giorgio Armani mostra il meglio di sé. Una collezione pensata, disegnata in tempi non sospetti che è la quintessenza dell'eleganza. A dominare è il velluto e un nuovo equilibrio tra maschile e femminile. Nero, con sprazzi di verde, di rosa e grigio perla ad illuminare abiti che diventano scintillanti e che sfilano sulle note solenni orchestrate dal maestro Armani. Fiocchi, sete, frange per la sera, in un continuo rimando tra tradizione e innovazione. Un crescendo di stupore, con un finale che il più bell'omaggio che re Giorgio poteva fare alla Cina: una selezione di look delle collezioni Giorgio Armani privé primavera estate 2009 e 2019 che proprio alla Cina erano ispirate.