Ci troviamo nella sala che dall'opera prende il nome Sala del Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis. In particolare, ci troviamo in quella che fu la Chiesa cinquecentesca dell'antico Palazzo, divenuto Convento delle suore domenicane della Pietà. Il dipinto si trova qui esattamente dal 1954, anno di apertura della Galleria, allora nazionale della Sicilia, di Palazzo Abatellis. Il tema “Il Trionfo della Morte”, anzi, “La morte”, così come nei testi più antichi l'opera veniva definita e tramandata, è un tema che parla a tutti noi, che parla a tutte le epoche e in tutte le latitudini. La morte che è in forma di teschio armato di faretra e di arco, scaglia frecce, cavalca un cavallo, anch'esso scheletrico, la cui cassa sembra la carena di una barca, scagliando, sotto di sé e davanti a sé, le frecce che spargono la morte. Dietro il cavallo, ecco il gruppo di coloro che guardano il cavallo che si allontana e rappresentano la società reale, contemporanea dei dolenti, dei sofferenti. La morte avanza e sotto di sé ha già colpito inesorabilmente i rappresentanti del potere costituito, laico, religioso, e l'apertura giuridica, tutti abbigliati e avanza inesorabile verso l'elite aristocratica del tempo.