Sì buongiorno, siamo in diretta con Luigi Lo Cascio, Luigi buongiorno. "Buongiorno, ciao." "Ben arrivato al lido. Innanzitutto protagonista del "Signore delle formiche" di Gianni Amelio, la pellicola, una delle tante pellicole italiane in concorso. Luigi, in pochissimi minuti, lo so mi rendo conto, non è facile parlare di un film così, innanzitutto così importante e così emotivamente profondo, insomma. Intanto è una storia vera, brevemente raccontacela." "E' una storia vera, è una storia d'amore tra due persone che si sono amate praticamente da subito. È una storia che è accaduta più o meno così, come come la vediamo nel film, ma che vengono allontanate perché su una delle due, cioè su Aldo Braibanti pesa un'accusa terribile, che è quella di plagio. Aldo Braibanti è stato, diciamo, l'unico italiano condannato per plagio, un reato che appunto fino agli anni 80 era valido e veniva dal Codice Rocco, dal codice fascista e che poi invece viene dichiarato incostituzionale, quindi è stato una vera beffa essere condannato per qualcosa che già anche allora ai suoi tempi era, diciamo, come un reato ancora ambiguo, non si capiva bene come maneggiarlo." "Anche perché in realtà nel film si sviluppa molto bene la storia. E' stato un pretesto, è stato un pretesto per condannare comunque l'omosessualità, lo possiamo dire." "Sì, sì, sì, poi appunto il film lo racconta molto bene, attraverso la giustizia si prova a reprimere il diverso, la differenza in questo caso appunto l'omosessualità e poi tutti i valori invece in cui credeva molto Aldo Braibanti che vengono ricostruiti come terribili, come distruttivi per la società, per la famiglia e quindi attraverso la giustizia si punisce, si esclude il diverso." "Quello che è successo adesso lo dico con il massimo rispetto appunto è servito quantomeno a togliere, come hai ricordato tu, il il reato di plagio. E' servito anche a qualcos'altro secondo te?" "E' servito, quello che è incredibile di questa persona di Aldo braibanti è che lui non ha mai voluto, come dire, approfittare in qualche modo di questa ingiustizia gravissima che aveva subìto per avere qualche, chissà quale risarcimento, quindi la dignità di questo uomo che nonostante si vede scaraventato addosso questo questo macigno che gli condiziona, gli devasta la vita, fieramente in maniera molto dignitosa invece continua a vivere e a occuparsi delle cose che gli interessano di più che era la poesia, l'arte, che vincono, queste passioni poi vincono sull'ingiustizia che ha subìto." "E anche le formiche, questo per alleggerire un attimo perché infatti il Signore delle formiche perché studiava anche le formiche, questa cosa è stupenda, è affascinante." "E' stupenda perché amava la vita in tutte le sue forme e si preoccupava dei massimi sistemi, come i grandi nostri italiani, penso a Giordano Bruno, a Leonardo, lui pensava molto a Leonardo Da Vinci, dove la scienza, l'arte non sono cose che sono in conflitto e dove la più piccola creatura con cui abbiamo esperienza tutti i giorni che è la formica invece va osservata, studiata e anche magnificata attraverso i suoi studi attraverso la scrittura anche." "Benissimo, grazie, sei stato perfetto, avevamo paura di non stare nei tempi, complimenti comunque, sei molto bravo, in bocca al lupo." "In bocca al lupo." "Grazie." A voi.























