La Uefa ha vietato alla città di Monaco di Baviera di illuminare con i colori dell'arcobaleno l'Allianz Arena in occasione della partita degli Europei di calcio tra Germania e Ungheria. L'idea era nata per protestare contro la legge ungherese che discrimina la comunità lgbtq. Beppo Brem è stato uno dei consiglieri comunali a proporre l'idea. "Sono davvero deluso lo sport da un lato non è politico ma lo sport sta anche per valori, valori come la tolleranza, l'uguaglianza contro la discriminazione a difesa delle minoranze, credo anche che questa partita fosse l'occasione per inviare un segnale. La decisione della UEFA ha deluso non solo i politici ma anche cittadini che attendono l'inizio del gay pride il 3 luglio. Amo i colori dell'arcobaleno e trovo che l'idea sia un ottimo segnale. Credo che la decisione della UEFA sia vergognosa, il calcio deve essere lo sport del rispetto. Monaco è la città dei diritti 365 giorni all'anno. Viva la Germania speriamo possa vincere anche con i colori dell'arcobaleno." Viktor Orbán dal canto suo si è detto soddisfatto della decisione UEFA mentre il governo tedesco ha criticato in sede europea la legge ungherese, intanto diverse città tedesche illumineranno gli stadi con i colori dell'arcobaleno in concomitanza con la partita e mentre la tensione per il match sale i primi tifosi dell'Ungheria arrivano in città restii a commentare appena si tocca l'argomento. "No no non so nulla devo andare devo andare." Così quella di mercoledì tra Germania e Ungheria qui all'Allianz Arena non sarà una semplice partita di calcio ma sarà una partita per i diritti tra due europe quella progressista di Angela Merkel e quella ultra conservatrice di Viktor Orban e il risultato non arriverà solo dal campo.