"La scienza è bellissima e utilissima, perchè non possiamo pensare di risolvere le grandi sfide globali senza l'aiuto della scienza e della tecnologia. E che la ricerca in fisica è fondamentale, è fantastica, ci permette di capire come funzionano le cose a livello più fondamentale, come funziona l'Universo, quindi è una gioia ogni giorno". Parola di Fabiola Gianotti, dal 2016 alla guida del CERN, l'organizzazione europea per la ricerca nucleare fondata nel 1954 da 12 Stati, tra cui l'Italia, per creare un polo di eccellenza scientifica europea in grado di competere con gli Stati Uniti e far collaborare Paesi che in passato erano stati in guerra tra loro. 70 anni dopo, il CERN è un ecosistema della scienza che comprende 24 Stati membri e 11 associati, con una comunità di 17.000 persone da tutto il mondo e in rappresentanza di oltre 100 nazionalità. Nel laboratorio ginevrino sono state fatte scoperte fondamentali per la comprensione dell'Universo, grazie anche al contributo della fisica italiana, come ha ricordato durante la cerimonia dell'anniversario il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha poi sottolineato la necessità di costruire la pace attraverso la scienza. "Il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruire un futuro comune, non compatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto". Più di un riferimento, durante i discorsi dal palco, al rapporto sulla competitività europea di Mario Draghi, che la direttrice Gianotti ha ringraziato per il sostegno al CERN e al suo futuro. Mentre il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha promesso più fondi alla ricerca e più facilmente disponibili. Perché, ha concluso, non si può essere competitivi senza essere disposti a una maggiore collaborazione.