I governi di Francia, Germania e Italia sollecitano uno scatto di reni dell'Europa sull'intelligenza artificiale. I Ministri dell'Industria dei tre paesi Le Maire, Habeck e Urso si sono dati appuntamento a Roma per accelerare sull'innovazione in questo settore strategico che, ammoniscono, non deve essere però imbrigliato da regole troppo rigide. Per il Ministro Adolfo Urso è un segnale di unità importante in un passaggio storico drammatico come quello attuale. "Ci siamo ritrovati insieme nella comune condivisione di implementare il lavoro del trilogo che dovrebbe definire a breve il regolamento europeo sull'intelligenza artificiale sulla strada della innovazione". Urso che fa sapere che tra qualche settimana a Torino aprirà la fondazione sull'intelligenza artificiale ha precisato che nel collegato alla manovra ci saranno disposizioni sull'intelligenza artificiale in sintonia con il regolamento europeo in materia. In quel quadro ci saranno anche le risorse necessarie perché il nostro obiettivo, dice, è stimolare l'innovazione, investire sulla ricerca e sulle start up. L'allarme sulla scarsità delle risorse europee l'ha lanciato il Ministro francese Bruno Le Maire: gli investimenti di capitale nel 2022 sull'intelligenza artificiale sono stati di 50 miliardi negli Usa, di 10 miliardi in Cina e di 5 miliardi in Europa. È in gioco la nostra sovranità, la nostra indipendenza, il nostro posto tra Cina e Usa. La nostra forza e la nostra libertà politica sono messe a repentaglio.