"Allora io credo che la trasparenza sia un termine fondamentale, seguito dalla collaborazione. Quindi, trasparenti noi a collaborare con i vari paesi, abbiamo già continuato a vedere questi primi risultati e devo dire perché tutti dobbiamo essere resi, responsabili per come creiamo l'intelligenza artificiale, l'etica. Per cui abbiamo una sorta di come dire, rispetti da dover appunto implementare per essere veramente della norma dello standard". Ecco, oltre alla causa, oltre alle questioni europee, poi ci sono anche delle questioni che riguardano gli Stati Uniti. Si è molto parlato ad esempio del New York Times che ha fatto causa a Open AI, dicendo: Chat GPT, il vostro modello di intelligenza artificiale non devo utilizzare l'archivio del New York Times per essere allenato e quindi poi funzionare in maniera sempre più performante. Temete nuove accuse di questo tipo? "Dunque, io penso che qualsiasi società coinvolta direttamente nella AI deve avere delle partnership che riguardano appunto la raccolta dei dati. Se queste partnership, se queste collaborazioni vengono fatte in modo corretto ne vedremo sempre di più di società e relativi archivi che parteciperanno con noi perché il futuro è fatto di collaborazione tra tecnologia capacità e tutti i dati di cui abbiamo bisogno. Quindi, queste sono di nuovo frutto di collaborazione. Quello che ci serve è una grande conoscenza per andare avanti".