"Non è importante guardare il mese ma guardare il corso dei primi nove mesi che comunque inizia a dare un segnale positivo. Rimane il fatto che l'Italia comunque è fanalino di coda rispetto all'Europa". Il dato congiunturale però secondo il rapporto di Motus E sul futuro della mobilità elettrica in Italia non deve scoraggiare, le previsioni sono di una crescita che nei prossimi 11 anni sarà esponenziale. Nel 2035 in Italia circoleranno 8,6 milioni di veicoli elettrici e 1,2 milioni di ibridi plugin obiettivi che saranno concentrati se si adotteranno: "Innanzitutto una politica industriale Europea, in secondo luogo una continuità con gli strumenti di supporto alla domanda e, ultimo ma non ultimo, diciamo che tutti i progressi tecnologici che noi stiamo misurando e a cui stiamo assistendo si devono verificare portando a un elemento che è il prezzo, in diminuzione nei prossimi due o tre anni sia sulle auto sia sui furgoni sia sui camion". "Ma soprattutto ci deve essere anche una programmazione un supporto della politica a questa transizione". Le industrie dell'auto chiedono aiuti triennali e tariffe energetiche più basse. Fondamentalmente la Cina sostiene la filiera industriale gli Stati Uniti sostengono la domanda con supporti di miliardi di dollari, l'Europa regolamenta e sanziona. Questo modello non funziona più". Fondamentale poi sarà la capillarità della rete, il rapporto prevede per il 2035 239000 punti di ricarica pubblici, tra i quattro e cinque milioni di ricarica domestica e un altro mezzo milione di punti di ricarica aziendali. "Adesso ci impegniamo non solo a mantenere le infrastrutture che sono già operative ma ci impegniamo a preparare delle offerte complete e integrate che possono aiutare i clienti ad avvicinarsi al mondo della mobilità elettrica".