In un anno in cui oltre la metà della popolazione mondiale si reca alle urne è stata scoperta una vasta operazione di propaganda di influenza russa, che starebbe sfruttando l'incapacità di Meta, l'azienda che controlla fra le altre Facebook e Instagram, di moderare la pubblicità politica, nonostante i massicci investimenti annunciati dalla stessa Meta proprio per evitare che questo tipo di contenuti si diffonda. Lo sostiene uno studio di AI ..., organizzazione no profit indipendente che arriva a poche settimane dalle elezioni europee. In particolare, secondo lo studio, meno del 10% degli annunci politici non dichiarati viene moderato, cioè valutato e eventualmente eliminato, da Meta e questo sta aprendo la porta a massicce campagne di influenza. Si tratta, per farla semplice, di contenuti sponsorizzati che appaiono tra un post di un amico e l'altro, e che sfuggono al controllo del social network. Grazie alla tecnologia dell'apprendimento automatico, i ricercatori hanno scoperto che solo in Francia e Germania oltre 38 milioni di account negli ultimi mesi sono stati presi di mira da post di propaganda filorussa, tra cui campagne di truffa su investimenti transfrontalieri o narrazioni filo-russe sull'invasione dell'Ucraina. Secondo i termini di servizio di Meta, agli inserzionisti è consentito pubblicare annunci politici solo nel proprio paese di residenza, previa la verifica di un documento. La ricerca arriva in un momento cruciale per la democrazia del vecchio continente e in un momento in cui tra l'altro già si dibatteva della chiusura nei prossimi mesi di CrowdTangle, il tool di Meta utilizzata da ricercatori e giornalisti per analizzare le informazioni pubbliche su Facebook e Instagram e scovare eventuali fake news. Oltre a Meta recentemente anche Google, proprietaria tra l'altro di Youtube, ha annunciato un rafforzamento delle regole che riguardano la pubblicità politica.