Il kit è grande quanto una macchinetta del caffè. Si monta in pochi minuti e consente una cicatrizzazione veloce di lesioni cutanee e muscolari, ma anche di ustioni e ferite da arma da fuoco. Il brevetto è della HBV RIGENERA, azienda nata nel 2012, è specializzata nel biomedicale con 4 sedi nel mondo e 50 dipendenti. "È una tecnologia molto semplice che si esplica attraverso il prelievo di un piccolo campione di pelle che, dopo l'introduzione all'interno del dispositivo monouso Rigenera, viene disgregato in decine di migliaia di particelle che noi chiamiamo appunto micro-innesti. Dopo pochi minuti, questi micro-innesti sono quindi utilizzabili direttamente sul paziente stesso per trattare delle ferite o delle ustioni o altri tipi di lesioni che possono avere interessato la cute, cioè la pelle del paziente. Il vantaggio notevole di questa tecnologia è che noi siamo in grado di ridurre gli auto-innesti di almeno 20 volte e, allo stesso tempo, possiamo garantire la guarigione della ferita, anche in casi molto difficili: quindi, casi che, eventualmente, non avrebbero nessun tipo di speranza, nel giro di qualche settimana, o al massimo, di un paio di mesi". Si tratta dell'evoluzione di un dispositivo usato nel 2016 nella progetto nato Science for Peace che prevedeva contro misure sanitarie in caso di guerre o attacchi terroristici. Così, l'azienda torinese ha inviato 50 kit in Ucraina per aiutare chi, in questi duri mesi del conflitto, ha più bisogno. "Noi abbiamo già da diversi anni, rapporti commerciali con l'Ucraina e abbiamo già avuto la possibilità di formare diversi medici ucraini con la nostra tecnologia. I kit sono finalizzati al trattamento di ferite che possono avere interessato delle persone dopo lo scoppio delle ostilità".