Parafrasando Aznavour che spero non la prende a male, potremmo dire quanto è triste Ginevra, quando finisce un amore, sì: quello per l'auto, che ha sempre contraddistinto questo appuntamento. Già perché a 5 anni dall'ultima edizione, l'evento svizzero è ritornato sì, ma in una forma molto ridotta rispetto alle aspettative. Con un solo gruppo europeo presente, Renault, che s'è portato a casa il Premio Auto dell'anno per la sua Scenic, e poi due colossi cinesi BYD e il marchio britannico MG di proprietà della Saic che in Europa e soprattutto in Italia, stanno facendo numeri da favola. Sono passati cinque anni, ma è cambiato tutto. Per il mondo dei motori, non è più tempo di Salone, ma è l'automotive stessa che è cambiata, soprattutto quella europea, schiacciata tra un Green Deal che l'ha costretta ad accelerare la transizione energetica e l'impero cinese che regge ormai da solo la metà della produzione mondiale ed ha il monopolio dell'elettrico. Ecco perché gruppi come Renault si aspettano molto dalle elezioni e dalla nuova Commissione Europea che nascerà dal voto di giugno. "Dobbiamo raggiungere il 25-30% dei livelli di CO2 meglio della flotta che sono impossibili da raggiungere solamente con motori a combustione. Questo bisogna che la gente se lo mette in testa, sennò prendiamo tante multe che alla fine non riusciamo neanche a fare più i progetti. Questa è la regola per cui io penso che l'elettrico è il futuro, non sarà forse l'unica tecnologia, abbiamo sempre perorato la causa della neutralità tecnologica per cui ci devono dire dove vogliamo, dove vogliono che arriviamo ma non come farlo, ok. Però l'elettrico sarà una tecnologia dominante". Aspettando Godot, intanto a Ginevra, le novità arrivano soprattutto dal segmento B e dai modelli che trainano il nostro mercato sempre più low cost. È il caso della nuova R5 auto con cui Renault prova a democratizzare l'elettrico garantendo lo stesso prezzo del motore termico per quello alla spina, circa 25mila euro, e con una serie di accorgimenti che portano ad essere questo modello il vero perno della Renaulution voluta da De Meo. Ma ecco le nuove Dacia che nel 2023 ha piazzato due auto tra le 10 più vendute e con la Sandero risulta l'auto straniera più venduta in Italia. La Casa presenta la Duster che perde il diesel, ma parte del GPL a poco meno di 20mila euro. E la piccola Spring totalmente elettrica. Poi ecco la MG3 che è il modello più compatto della casa anglocinese nonché il primo full hybrid. Debutterà sul mercato ad un prezzo che potrebbe aggirarsi intorno ai 20mila euro. Per Ginevra, era l'edizione dei 100 anni, ma rischia di essere l'anno zero se non si riesce a raccogliere la sfida di un mondo che è cambiato e che continuerà a farlo con o senza i Saloni dell'Auto.