Il giro del mondo in barca a vela, la sfida dell'uomo contro il mare per conoscerlo esplorarlo attraversarlo una regata in solitaria, senza possibilità di attracco di assistenza esterna. Una lotta di giorni nell'ambiente insieme più familiare e più ignoto agli esseri umani, l'oceano. La Vendee Globe quest'anno ha visto impegnati gli skipper nella sfida più grande, però, quella contro i cambiamenti climatici. 10 imbarcazioni hanno portato a bordo strumenti scientifici per supportare il Global Ocean Observing System nel quadro del decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile delle nazioni unite che si concluderà nel 2030. Boe metereologiche galleggianti e profiling hardware sono stati posizionati dagli skipper sotto aree campionate dell'oceano durante la regata. Il Global Ocean Observing System, è un sistema di osservazione oceaniche continue implementato da numerosi programmi organizzazioni e supportato da 86 paesi. Un sistema che fornisce dati scenografici metereologici chiave per diverse applicazioni come gli studi sul clima, le previsioni, gli allarmi precoci e il monitoraggio della salute degli ecosistemi marini. Ci siamo concentrati su una strumentazione molto particolare, che sono delle boe chiamate ago float che ci danno delle informazioni importanti su parametri di base della conoscenza dell'oceano, ovvero temperatura, salinità. Perché questi sono importanti? Perché ci aiutano a fare una specie di mappa degli oceani rispetto alle variazioni in particolare della temperatura. Questo serve anche alle previsioni meteo in particolare per quello che riguarda gli eventi estremi. Gli skipper che hanno aderito all'iniziativa sono diventati così dei marinai della scienza e ambasciatori dell'Ocean Decade. Una collaborazione questa, che inaugura il decennio dell'oceano, fortemente voluto e sostenuto dall'Unesco attraverso la commissione oceanografica intergovernativa. Abbiamo proposto questo decennio di scienze del mare per lo sviluppo sostenibile perché vogliamo fare in modo che la comunità scientifica, assieme a tutti gli altri settori della società civile, possa passare dalla descrizione del fenomeno all'utilizzo di quei dati per la ricerca di risorse, per la proposta di soluzioni. Uno dei nostri obiettivi è avere un oceano trasparente, non nel senso della qualità delle acque, ma trasparente perché tutti possano avere accesso ai dati. Una delle sfide del decennio dell'oceano, è quindi garantire un sistema di osservazione degli oceani sostenibile che fornisca dati e informazioni tempestive e accessibili. A partire da questo, vorremmo riuscire nei prossimi 10 anni a fare in modo che tutti si rendano conto da una parte qual è importanza dell'oceano per il nostro pianeta e dall'altra parte proprio qual è il ruolo della ricerca scientifica.