24 ore di stop ai lavori, poi le porte della COP26 in Scozia, si riapriranno. Da una parte c'è il programma ufficiale con temi, eventi, ospiti appuntati sul calendario, dall'altra i negoziati che in realtà non si fermano mai. La seconda settimana dunque, si apre con un focus sull'adattamento, che insieme alla mitigazione, è uno dei pilastri nel contrasto alla crisi climatica. Se quando parliamo di mitigazione, ci riferiamo alle misure per ridurre le emissioni dei gas che cambiano il clima, con l'adattamento si guarda al mondo che è già cambiato e quindi, a come fare in modo che si possano ridurre al minimo le conseguenze. Un tema fondamentale, soprattutto per le popolazioni con meno risorse. Così come cruciale, quanto divisivo, è l'altro tema della giornata: Loss and Damage, Perdite e Danni. E cioè, chi paga e quanto per i danni del clima. Martedì la giornata esplorerà il modo in cui le donne, sono colpite in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici e l'importanza della loro leadership. Mentre il giorno successivo, sarà la volta dei trasporti con i leader del mercato automobilistico, che ospiteranno l'evento principale. Giovedì l'attenzione è per le città e per l'edilizia. Gli edifici generano quasi il 40% delle emissioni globali annuali di CO2. Si chiude forse, venerdì 12. Forse perché, raramente le COP finiscono quando previsto. Ci sono dossier che potrebbero tenere chiusi nelle stanze, i negoziatori più del dovuto, come il Regolamento del Mercato del Carbonio.