Primo Ministro Johnson, autorità, colleghi, delegati, signore e signori, ecco i discorsi che abbiamo appena sentito sono estremamente in linea con me. Negli ultimi anni i giovani hanno fatto dei grandi servizi perché hanno portato l'agenda climatica proprio nel dibattito politico. I giovani che sono il centro anche del summit pre-Cop che si è tenuto a Milano hanno avuto un ruolo molto importante e qui a Glasgow dobbiamo renderli orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto dalla pre-Cop di Milano. Pensando alle temperature globali, pensando agli effetti drammatici, ecco di tutto questo, su di noi e sulle nostre vite, sul nostro pianeta. Pensiamo per esempio alle inondazioni, pensiamo agli incendi, pensiamo per esempio alle barriere coralline, pensiamo alla perdita della biodiversità. Pensiamo a tutto quello che è evidente, che è sotto i nostri occhi quest'oggi. Il prezzo e lo scotto, ecco, sta aumentando sempre di più soprattutto per le nazioni meno abbienti, i paesi più poveri e i costi di questi cambiamenti per le aziende, per le famiglie si attesta a circa 300 milioni di dollari all'anno. Il cambiamento climatico porta con se anche una serie di aspetti legati alla sicurezza e alla pace. Può essere utile nella lotta allo sfruttamento delle risorse naturali e richiede quindi una maggiore attenzione, riguarda anche i flussi migratori, le azioni di contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata, il cambiamento climatico può dividerci. Grazie al dialogo costante, alla cooperazione costante abbiamo fatto dei grandi progressi nell'affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. Il G20 è responsabile del 75% delle emissioni dei gas serra a livello mondiale e del 20% del PIL globale. Nello scorso weekend nel summit che si è tenuto a Roma, i Paesi membri si sono accordati sul fatto che dobbiamo limitare l'aumento delle temperature a livello globale di 1,5°, questa è la prima volta e poi si è parlato del Net Zero, quindi l'impatto zero del carbonio entro metà di questo secolo. Abbiamo deciso inoltre anche di portare avanti le nostre azioni a partire da questo decennio per aumentare anche i nostri contributi determinati a livello nazionale, i cosiddetti NDC, anche per i fondi pubblici che vengono effettivamente interrotti per il carbone non abbattuto. E ora dobbiamo andare avanti, dobbiamo andare oltre di quello che abbiamo fatto con il G20. Dobbiamo accelerare i nostri impegni, dobbiamo aumentare anche le nostre possibilità di tenere l'aumento delle temperature al di sotto degli 1,5° e dobbiamo riallacciarci anche all'accordo del G20 in maniera ancora più incisiva e ancora più determinante. Dobbiamo anche parlare della finanza climatica per esempio, di tutti quelli che sono i fondi, dobbiamo lavorare insieme, il settore privato e il settore anche pubblico, in nuovi modi. Abbiamo una tabella di marcia, una roadmap, che è stata fatta dal Principe Carlo e il Primo Ministro Johnson ha anche sottolineato l'importanza dell'importo, appunto, dei soldi pubblici parliamo di centinaia di trilioni, milioni di miliardi, ma ora dobbiamo utilizzarli, ora dobbiamo trovare anche un modo intelligente di spendere questi soldi e spenderli anche tempestivamente, velocemente. Abbiamo bisogno innanzitutto, in primis di una cosa, ovvero tutte le banche per lo sviluppo del multilateralismo, in particolar modo la Banca Mondiale, devono condividere con il settore privato dei rischi che il settore privato da solo non può sostenere. Abbiamo bisogno di piattaforme Country based, quindi basate sui paesi con altre banche per lo sviluppo del multilateralismo, quindi una condivisione per fare in modo che tutti questi soldi, questi fondi vengano utilizzati per una buona causa. Questo è il messaggio, il primo messaggio il primo grande messaggio dato dal Primo Ministro Johnson quest'oggi, ovvero il fatto che i soldi non sono una preoccupazione, non sono un problema, se così vogliamo dirlo, dobbiamo però utilizzarlo nella giusta maniera. Questa Cop26 deve essere l'inizio di un nuovo momentum, di un nuovo slancio, deve essere un salto quantico nelle azioni di contrasto al cambiamento climatico. I nostri giovani devono essere al centro di questo processo. Noi intendiamo portare avanti le All4Climate event che abbiamo tenuto a Milano e poi Fight for the Future per esempio, tutti quelli che sono legati alla Cop, le generazioni future ci giudicheranno sulla base di ciò che raggiungeremo e che riusciremo a raggiungere o che falliremo nel raggiungere. Quindi dobbiamo ascoltare le future generazioni e soprattutto imparare da loro. Grazie.