È innegabile che il riscaldamento globale sia in corso ormai da anni, così come è innegabile che il risultato di questo surriscaldamento sia dovuto all'uomo. Tenere la temperatura del pianeta ben al di sotto dei 2 gradi centigradi, ridurre le emissioni di CO2, attuare piani di decarbonizzazione come previsto dall'accordo di Parigi significa mettere in campo una grande e rapida transizione energetica. Trasformare un sistema basato sulla dipendenza dai combustibili fossili in uno fondato su efficienza energetica e integrazione di energie rinnovabili. Un obiettivo ambizioso per raggiungere il quale politica, istituzioni, aziende e cittadini fanno i conti con cambiamenti epocali. Nel nostro paese esistono già realtà orientate al raggiungimento degli obiettivi di Parigi: sostenibilità, economia circolare, transizione energetica sono i pilastri del nuovo piano industriale del gruppo A2A. - Ci sono diversi cambi di paradigma all'interno di questo piano industriale. Sicuramente una durata decennale, che serve a traguardare degli importanti obiettivi che l'Italia e l'Europa e il mondo hanno nella prossima decade, ripensarsi come azienda che, occupandosi degli elementi centrali della vita del pianeta quindi l'ambiente, l'acqua, l'energia quarda al fine non al mezzo. 16 miliardi di investimento l'orizzonte del piano, 90% di questi investimenti sono collegati agli obiettivi che le Nazioni Unite hanno fissato, i famosi 17 Sdgs, il 40% degli investimenti sull'economia circolare, 60% sulla transizione energetica, direi che forse singolo elemento più importante può essere considerato lo sviluppo nelle energie rinnovabili.