L'estrazione delle miniere per la transizione ecologica

13 apr 2023
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Litio e titanio, cobalto e magnesio, fosforo e grafite, ma non solo. Sono tra le 34 materie prime critiche inserite nell'elenco che la Commissione Europea ha stilato a partire dal 2011 con continui aggiornamenti. Critiche, perché si tratta di minerali e metalli fondamentali per numerose attività industriali ma soprattutto per la transizione ecologica, che Italia ed Europa sono chiamate ad affrontare. Per affrancarsi dalla Cina, che per alcune di queste materie domina il mercato, controllandone quasi tutta la filiera e per evitare di trovarsi di fronte ad una carenza di forniture: dalle batterie delle auto elettriche ai pannelli fotovoltaici, fino alle turbine eoliche. E allora come fare? "Il riciclo non basta più, bisogna puntare sulle estrazioni sostenibili", sostiene l'ISPRA, l'Istituto Superiore di Protezione Ambientale, che ha inviato a Bruxelles un documento sulla situazione del nostro Paese. Sono più di 3mila i siti individuati tra il 1870 e il 2020 a partire da vecchie miniere, con possibili giacimenti di materie prime critiche nel sottosuolo. Di questi, più di 500 sono in Sicilia e si tratta in gran parte di miniere di zolfo. A Punta Corna, in Piemonte, c'è un vecchio giacimento ricco di cobalto e nichel, e a Gorno, in Lombardia, uno dei più importanti giacimenti europei di zinco, piombo e argento. Grandi quantità di litio sarebbero presente a Cesano, vicino a Roma, mentre in Liguria un grande deposito di titanio, difficilmente coltivabile con le metodiche tradizionali, per l'impatto ambientale su un'area protetta. L'Appennino settentrionale poi presenta significativi giacimenti di rame, mentre le terre rare sono presenti dall'Arco alpino, alla fascia tirrenica laziale, fino alla Sardegna. Quello che è certo, sottolinea ancora l'ISPRA, è che il nostro Paese cconta un gap di 20 anni che si potrà colmare solo facendo squadra con gli altri Paesi occidentali. Quello che è certo è che la ricchezza del sottosuolo c'è in Italia e nel resto d'Europa, ma come conciliare le possibili attività estrattive con le esigenze della popolazione è l'impatto ambientale?.

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