Sono 300 i decessi registrati al Pio Albergo Trivulzio tra gennaio e aprile, 61% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A darne notizia è il commissario al PAT Fabrizio Pregliasco in una videoconferenza stampa tenuta dal virologo e da Vinicio Nardo, legale dell'ente e dal direttore generale Giuseppe Callicchio, indagato per epidemia colposa e omicidio colposo. Un'indagine doverosa l'hanno definita i due e Nardo in merito alla carenza di dispositivi di sicurezza per gli operatori sanitari e per gli infermieri come denunciato dagli stessi dipendenti specifica: “Nessuno ha mai detto o messo per iscritto che non si dovevano usare le mascherine per non diffondere panico”. “C’è stato un adeguamento a disposizioni nazionali e regionali” ha aggiunto Pregliasco e sugli ingressi dei pazienti dimessi dagli ospedali in affanno si chiarisce che non sono pazienti Covid, anche se, ricordano infermieri e operatori, i tamponi non venivano effettuati. Al momento su 900 ospiti il 34% risulta positivo al Covid, pazienti che sono stati sistemati in reparti separati, chiarisce Pregliasco, versione opposta quella resa da operatori e infermieri che ancora il primo maggio raccontavano di reparti unici con pazienti positivi e non. “Da informazioni e testimonianze acquisite all'interno del Pio Albergo Trivulzio abbiano riscontrato gravi carenze nell'organizzazione che hanno determinato la diffusione incontrollata del virus e provocato oltre 200 decessi tra i pazienti e oltre il 50% di casi di malattia tra il personale” è la denuncia che arriva dal comitato parenti giustizia e verità del Pio Albergo Trivulzio. Intanto le indagini vanno avanti.