Le risultanze investigative non permettono di sostenere l'accusa in giudizio. Con questa motivazione il Gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio ha disposto l'archiviazione per 22 indagati nell'inchiesta principale sulla tragedia dell'hotel Rigopiano, travolto da una valanga il 18 gennaio 2017, valanga che provocò 29 morti. Escono così dall'inchiesta 3 ex Presidenti della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, e altre 19 persone tra ex assessori e funzionari alla protezione civile, ex sottosegretari ed esponenti politici e non della Regione Abruzzo e del 118. Archiviazione soltanto per alcune ipotesi di reato anche per l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, per Andrea Marrone, consulente incaricato per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione e infortuni, per Bruno Di Tommaso, legale responsabile della Gran Sasso Resort & Spa, che quel 18 gennaio, contattato dalla Prefettura, tentò di sminuire quanto stava accadendo, era altrove e non sapeva quello che era effettivamente successo, ma convinse le autorità che la situazione era sotto controllo, e per Carlo Giovane, dirigente della Protezione civile. Alla richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia si erano opposti alcuni legali dei familiari delle vittime, istanze respinte dal Gip, che ha poi disposto l'archiviazione anche per Daniela Acquaviva, funzionaria della Prefettura di Pescara, nota per aver risposto telefonicamente al primo allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella. Acquaviva resta imputata nel processo per depistaggio, un secondo filone dell'inchiesta che vede indagate 7 persone. Il prossimo 13 dicembre si deciderà se unire questo procedimento all'inchiesta madre. Intanto è giallo sulla mancata costituzione del Ministero della Giustizia come parte civile nel processo del disastro di Rigopiano, circostanza avanzata dallo stesso dicastero otto giorni fa. “Mi sento preso in giro dalla giustizia” ha commentato Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime “l'archiviazione” ha poi concluso “è un colpo che fa molto male”.