17 maggio, giornata internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia, celebrata in oltre 130 paesi. Una data non scelta a caso, perché il 17 maggio del 90' l'Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali, definendola per la prima volta una variante naturale del comportamento umano, sancendo quindi il riconoscimento dell'orientamento sessuale come parte dell'identità di ciascuno. Non più devianza dunque, né patologia. Una giornata considerata storica dal mondo LGBT. La prima si è celebrata nel 2004 e nel 2007 è stata ufficialmente istituita dall'Unione Europea. Giornata che oggi vuole essere un momento di riflessione-azione, di denuncia di qualunque violenza fisica, morale o simbolica legata all'orientamento sessuale, di discriminazione e pregiudizio. Il testo approvato in Europa sottolinea l'importanza per gli stati membri di dotarsi di un sistema di leggi che tutelino gli appartenenti alla comunità LGBTQ+. In Italia la strada per una legge che persegua specificamente i crimini d'odio omotransfobici è ancora in salita. Bocciato al Senato nell'ottobre scorso, dopo l'approvazione alla Camera, il DDL Zan è stato ripresentato, ma al momento non risulta ancora incardinato in alcuna commissione del Senato. E così l'Italia nella fotografia scattata da ILGA-Europe, resta all'ultimo posto tra i paesi dell'Europa occidentale in tema di rispetto e riconoscimento dei diritti umani della comunità LGBT.