"Per la monarchia neanche da parlarne, in casa nostra non c'erano dubbi, non abbiamo neanche preso in considerazione che lo si potesse fare. Per noi era Repubblica." "Lei cosa ricorda di quel 2 giugno del 1946?" "Io la ricordo come una giornata di festa, noi in casa eravamo in festa, anche se aspettavamo con ansia l'esito, perché non è che di monarchici non ce ne fossero." Ci accoglie nella sua casa di Milano, Sandra Gilardelli, che ha vissuto la resistenza da partigiana e che oggi, a quasi 97 anni, ricorda lo storico Referendum del 2 giugno del 1946, quando milioni di italiane e italiani furono chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. Non avendo ancora compiuto 21 anni, Sandra accompagnò a votare i suoi genitori e il fratello. Lei aveva 20 anni e quel giorno non lo dimenticherà mai. "Che clima si respirava a Milano, c'era fila davanti ai seggi?" "Noi eravamo in Viale Romagna, davanti alle scuole, c'erano le scuole elementari e c'era parecchia gente. E' stata una di quelle cose che ti danno la sicurezza che qualcosa è finito." Fu una giornata storica, soprattutto per le donne, perché poterono recarsi alle urne per esprimere il loro voto. "Io trovo che è stata una grande conquista, una grande conquista anche perché purtroppo anche dopo questo primo segnale di appartenenza alle donne, al mondo, anche al mondo politico, le donne non sono state valutate per quello che valevano.".