A Brescia nati 600 bimbi negli ultimi 2 mesi, 36 donne Covid

25 apr 2020
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600 bambini nati negli ultimi due mesi all'ospedale civile di Brescia, 80 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. 36 neomamme erano positive al Covid-19 e tra loro anche un neonato. Una boccata d'ossigeno in un periodo che ha visto il più grande ospedale della città in prima linea contro il coronavirus, ma nascere in questo periodo così complicato ha rimodulato anche il reparto ospedaliero più felice per antonomasia. Le donne gravide sono donne, sono giovani e quindi hanno forse una soglia di protezione per quanto riguarda non tanto l'incidenza dell'infezione, ma quanto per i sintomi o l'aggravamento di alcuni sintomi. Per poter avere un numero adeguato di posti letto per donne Covid free e quindi abbiamo ridotto il numero di letti covid free per avere un reparto covid più, abbiamo organizzato una forma di dimissione precoce per reparti normali all'intero dell'OSST a 24 ore, perciò il giorno successivo. Per i cesarei in seconda giornata, però, una dimissione, tra virgolette, protetta. Tutte le donne a termine gravidanze che arrivano in questo reparto vengono sottoposte a tampone e ad un questionario. A tutti i ricoveri viene fatto il tampone, quindi ogni donna che si presenta al nostro accettazione che è un pronto soccorso, viene fatto all'ingresso se deve essere ricoverato un tampone. Delle nostre 36 donne ricoverate nell'unità covid, 23 avevano un tampone positivo, 23 avevano una polmonite interstiziale, ma di quelle con la polmonite interstiziale solo 16 avevano un tampone positivo. quattro era dubbio e tre era negativo. Eccolo il reparto di ostetricia covid più. Questa è la sala parto, dedicata alle pazienti positive. Questi sono i loro bambini. Al momento sono 12 le donne ricoverate e non ancora negative al tampone. In questa sezione, naturalmente, si accede solo con le protezioni del caso. A Brescia c'è stato un solo caso di bimbo nato e risultato positivo. Nell'altra sezione dell'ospedale ci sono le neo mamme alle prese con i piccoli nati poche ore fa. Ho preso delle precauzioni stando a casa, quindi ero abbastanza serena. E c'è anche chi avrebbe dovuto essere in corsia. È una specializzanda di rianimazione. Quindi questi mesi non ha lavorato? No. Io sono rimasta a casa da Codogno. È stato brutto essere lontana dai miei compagni che invece hanno lavorato tantissimo, però almeno ero sicura.

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