I rintocchi all'unisono delle campane di tutte le chiese di Caccamo, mentre il carro funebre con le spoglie di Roberta attraversa il paese e raggiunge il sagrato della Santissima Annunziata. Un lungo applauso poco prima delle 11 accompagna la bara bianca ricoperta di rose che entra in chiesa, ovunque palloncini e manifesti, simboli, messaggi contro la violenza sulle donne, sui balconi delle case e lungo le strade. Parenti, amici, compagni di scuola, si stringono intorno alla famiglia della 17enne trovata senza vita in un dirupo la mattina del 24 gennaio. A segnalare il corpo era stato Pietro Morreale, il fidanzato di cui, raccontano le amiche, Roberta aveva paura. Finito in carcere per omicidio e occultamento. "Una vita rubata in maniera oltremodo crudele" dice nell'omelia l'arcivescovo di Palermo. L'uomo dice la parola di Dio ha due strade, quella della relazione, quella della violenza che oggi vediamo come la violenza abbia distrutto la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo. Al termine della cerimonia, le parole del sindaco, risuonano forti in tutto il paese. Basta con la violenza sulle donne, basta negare la sua libertà e la sua dignità. E dalla rete antiviolenza dei Carabinieri l'appello rinnovato a denunciare ogni episodio di violenza.