Decine di palloncini liberati in cielo volano via, com'è volata la vita di Camilla. "Improvvisamente un angelo se n'è andato" si legge davanti alla chiesa di Sant'Antonio a Sestri Levante, che nel silenzio del lutto cittadino si è stretta al dolore della famiglia della diciottenne, che il 10 giugno si è spenta per emorragia cerebrale. Era stata vaccinata il 25 maggio con una AstraZeneca, con Open Day, Più tardi il ricovero all'ospedale di Lavagna, le dimissioni, la corsa al San Martino di Genova, i due interventi chirurgici. Non ce l'ha fatta. L'ultimo gesto di generosità, la donazione degli organi. Ci sono i compagni di classe, gli insegnanti, le amiche del volley. Lacrime dietro gli occhiali scuri e sotto le mascherine. Loro, che come Camilla, preparano gli esami di maturità. Sognano l'estate e il futuro. In segno di lutto rintocchi di campane. Il sindaco con la fascia tricolore, i volontari della Croce Verde davanti al municipio. "La città credo che abbia vissuto in modo molto doloroso quello che è accaduto e trovato una grande partecipazione ma ripeto, questo è proprio il momento del rispetto e della vicinanza". Si abbassano le serrande dei negozi. Nel borgo un silenzio irreale. Un grande applauso accompagna la bara, coperta dai fiori, all'uscita della chiesa. C'è voglia di verità e giustizia, perché "anche Dio un giorno dovrà spiegarci perché". Sono le parole del parroco nell'omelia, subito dopo aver letto il telegramma di Papa Francesco per i genitori e la sorella di Camilla. Chiedono riserbo e rispetto del proprio dolore. Ci sono tre mesi di tempo per scoprire la verità. Il medico legale e l'ematologo, dopo l'autopsia di martedì, avranno 90 giorni per sciogliere tutti i nodi sulla drammatica morte di Camilla Canepa. Si procederà con gli esami istologici per stabilire cosa abbia causato il decesso. La procura di Genova vuole ricostruire la storia clinica della ragazza. Verificare se fosse in cura, se avesse una malattia autoimmune e se lo sapesse. Ma anche se avesse detto di essere stata vaccinata, il ginecologo che le ha prescritto la terapia ormonale. In seguito verrà sentito il personale medico che ha avuto a che fare con la giovane.